Block tematico

Blog” è un termine coniato per contrarre web e log: ovvero il “diario in rete”.
Il contenitore Prossemica invero più che un blog è un “block” (notes), una sorta di blocchetto di fogli contenente appunti derivanti dagli studi molteplici e dalle esperienze vissute nelle discipline illustrate nelle categorie.
Non contiene notizie di fatti ed avvenimenti in ordine cronologico: la coerenza esiste nel metodo in cui si impiegano normalmente analisi, definizioni e soluzioni.
Un sistema semplice per trovare indicazioni utili sebbene le nozioni non sia affatto facili.

Per semplificare ulteriormente l’apprendimento dei lettori sugli argomenti trattati, si è scelto di pubblicare una volta al mese, similmente ad un periodico. Non si tratta nemmeno di un prodotto editoriale, giacchè Prossemica è una società di consulenza per aziende e professionisti dell’edilizia, dell’architettura e del design; tuttavia a suo pari l’etica professionale che contraddistingue lo studio sostiene l’elaborazione critica delle “notizie” trattate.
Sartorialita

Contrariamente a quanto pare essere la prassi di molti, i social network impiegati sono strettamente limitati e personali, a confermare la scarsa importanza attribuita alla quantità delle informazioni, o della fetta di mercato corrispondente, a beneficio della qualità sartoriale per ognuna. Il processo di branding, infatti, corrisponde ad un rapporto lungo e duraturo, basato anzitutto sulla fiducia: rare le consulenze svolte, che riguardano solo coloro che possano perseguire l’obiettivo del brand ed infine conseguirlo. Dal piccolo trust di competenze acquisito negli anni deriva inoltre la ferma consapevolezza che uno studio troppo strutturato sarebbe onerosamente fuorviante: fare brand corrisponde a ricercare minuziosamente collaborazioni ad hoc, come in una sorta di laboratorio artigianale dove la realizzazione del prodotto finale viene demandata alla filosofia olistica che mette al centro la persona, utilizzando un metodo ampiamente multidisciplinare che interessa interazioni complesse e reciproche.

Spazio virtuale Vs. reale

Il blog Prossemica sintetizza filosoficamente spazio reale e spazio virtuale, intendendo lo spazio come il luogo indefinito e non limitato che contiene tutte le cose materiali, ritenendolo tridimensionale nel rapporto tra scrittore, lettore e lettore del lettore.

La progettazione degli spazi urbani, rionali, periferici e rurali e dei loro edifici, pubblici o residenziali che siano, comporta il grande onere di creare o distruggere relazioni sociali. Questo avviene nello spazio reale.

Per definizione una “comunità virtuale” è nell’accezione comune del termine, “un insieme di persone interessate ad un determinato argomento, o con un approccio comune alla vita di relazione, che corrispondono tra loro attraverso una rete telematica costituendo una rete sociale con caratteristiche peculiari”. (Fonte: Wikipedia)
Proiezione

In tal senso questo blog è altresì definibile, nel lessico comune tra le discipline economiche e quelle ingegneristiche ed architettoniche, con il termine “progetto”: il verbo proiectare significa letteralmente «proiettare,gettare avanti». Progettazione, però, è anche sinonimo di elaborazione e realizzazione.

La Mission dello studio sta nell’individuare ed elaborare le caratteristiche peculiari di un progetto di marketing o dello spazio espositivo ed abitativo, proiettando il professionista nelle discipline del branding e della psicologia al fine di scongiurare la messa in pratica del costrüire, termine che deriva dal latino construĕre, comp. di con- e struĕre e significa «ammassare, costruire».

In psicologia, la proiezione è un meccanismo di difesa arcaico e primitivo che consiste nello spostare sentimenti o caratteristiche propri, o parti del Sé, su altri oggetti o persone.

Ma in geometria il significato varia: in algebra lineare e analisi funzionale, una proiezione è una trasformazione lineare P definita da uno spazio vettoriale in sé stesso che è idempotente, cioè tale per cui PxP= P.
Applicare due volte la trasformazione fornisce lo stesso risultato che applicandola una volta sola, dunque l’immagine rimane inalterata.

La psicologia dunque deve fondersi con la geometria per giungere alla progettazione di spazi estemporanei che possano consolidare la corretta relazione tra contesto ed azione.