Progettare tradizione

Nella cultura italiana ed in particolare del centro sud, la tradizione del Natale è fortemente legata alla progettazione ed all’allestimento del presepio.

Le regole e le tecniche per poterne realizzare uno nel pieno rispetto delle sue origini non è dissimile alla progettazione di una qualunque architettura urbana. E’ consigliabile iniziare da un bozzetto, che dovrà tenere conto della distribuzione delle scene principali secondo criteri noti e dell’illuminazione.

 

La struttura del presepe classico presenta la grotta in primo piano affiancata da pastori in adorazione ed Angeli, quindi il sacro monte con altri pastori accompagnati da greggi ed Angeli in volo che annunciano la buona novella, ed in lontananza il corteo dei Re Magi. Secondo la tradizione vengono figurati i tre episodi narrativi evangelici, la Nascita nella grotta-stalla. Nei secoli scorsi alla scena dell’Annuncio vennero lasciate poche interpretazioni agli architetti presepari, che nelle loro scene avevano solitamente degli angeli che in un alone di luce portano la Novella ai pastori addormentati. La Taverna, invece, fu fonte di creazione di molte variazioni, delegate alla creatività sia gli artisti sia ai committenti. Questo episodio si dovrebbe riferire alla mancata ospitalità alla Sacra Famiglia.

Qui si vanno ad affiancare una serie di episodi spesso d’ispirazione popolare e popolana che fanno da corollario.

 

 

Ci sono poi alcune questioni scenografiche degne di nota da affrontare:

  • la linea d’orizzonte del presepe scenografico deve permettere di collocare il presepe ad un’altezza pari all’altezza della visuale dell’osservatore di modo che lo spettatore possa avere l’impressione di far parte della scena e del paesaggio;
  • il punto di fuga in un presepe deve essere posto ad una distanza dal punto di osservazione pari al doppio della profondità del presepio che vogliamo costruire. Per dare maggiore profondità conviene sempre creare delle quinte che spezzano la scena e diminuire i volumi delle costruzioni e dellgli oggetti,ovviamente anche delle statue ed i colori andranno ad attenuarsi, diventando più spenti e cupi;
  • sarà poi necessario individuare eventuali elementi paesaggistici, quali montagne, muri e declivi del terreno, avendo cura di evidenziarne topograficamente le salienze nella planimetria.

 

L’elemento chiave di un bel presepe casalingo, di fatto, rimane la partecipazione: il vero protagonista è Gesù bambino, pertanto la chiave di lettura più ingenua e pura sarà sempre il momento in cui i bambini potranno partecipare alla sua costruzione ed alla comprensione della storia narrata dalla Bibbia e della tradizione del  presepio.


Per ulteriori approfondimenti tecnici:

https://www.dioramapresepe.com/tecniche-come-fare-un-presepe-e-bozzetti/